La cosiddetta "polipillola" (contenente aspirina, un antipertensivo e una statina) è risultata più efficace dei trattamenti standard nel ridurre il rischio cardiovascolare in pazienti con precedente infarto miocardico, senza però incidere per la mortalità per tutte le cause. Sul New England Journal of Medicine, infatti, si legge come solo il 9,5% di chi la ha assunta ha subito problemi al cuore, in confronto al 12,7% dei pazienti sottoposti a trattamento standard. Il pratico farmaco, inoltre, ridurrebbe del 30% il rischio di ictus e infarto in chi ha già avuto un attacco cardiaco.